Nato nell'anno 2005, alla morte del Beato Papa Giovanni Paolo II, un gruppo di giovani volontari con l'avallo del parroco di Lorenzago, don Sergio De Martin, ha deciso di dedicare qualcosa di tangibile alle sei presenze papali nel piccolo paese cadorino. Lo storico edificio della canonica, ormai in disuso da qualche anno, era la sede più adatta per una esposizione permanente dedicata alla presenza di questo illustrissimo personaggio ed è stato restaurato per questo. L'ottocentesco edificio, costruito con la pietra di recupero dell'abbattimento del campanile, si presenta con un grande corridoio passante, centrale e quattro stanze laterali, somigliante alle antiche case signorili di un tempo. Questo palazzo è stato, per tutti i sessant'anni di ministero, abitazione del parroco don Sesto Da Pra, che ha sempre accolto il Papa nelle sue vacanze, tanto da instaurare con lui un rapporto di stima e profonda amicizia ed essere nominato Monsignore durante l'Angelus recitato dalla Villetta di Mirabello. Per questo motivo, al piano terra, troviamo il suo ufficio con foto e ricordi di questo pastore che ha visto le culle e le tombe di Lorenzago dall'anno 1940 al 2000 ed al piano superiore, in bellissimi mobili, sistemata tutta la sua biblioteca che, per volere testamentario, è rimasta a disposizione della Parrocchia. L'inaugurazione del museo è stata fatta il 12 luglio 2005, in occasione della festa dei patroni, i martiri aquilejesi Ermagora e Fortunato, da Mons. Alberto Maria Careggio Vescovo di Ventimiglia-San Remo ed accompagnatore di Wojtyla durante le sue escursioni in Valle d'Aosta. L'esposizione è caratterizzata principalmente da foto che ritraggono il Santo Padre in particolari momenti, ufficiali e in mezzo alla natura, arricchendosi via via nel tempo con preziosissimi oggetti appartenuti a Karol Wojtyla e donati direttamente dal suo segretario particolare e cittadino onorario di Lorenzago, Cardinale Arcivescovo di Cracovia Stanislao Dziwisz, dal Vescovo Emerito di Belluno-Feltre Mons. Maffeo Ducoli, dal Commendator Camillo Cibin, già Capo della Gendarmeria Vaticana e da altri amici che hanno avuto a cuore questa iniziativa. Tra gli articoli importanti troviamo una veste bianca, una casula con stemma papale, un paio delle classiche scarpe in pelle tendente al rosso, i bastoni delle passeggiate, la panchina utilizzata per il riposo nel bosco; ma anche oggetti donati al Pontefice nei suoi viaggi, tra i quali una resta di lance che arrivano dal Burundi, uno scudo in legno dalla Papua Nuova Guinea e un insieme di medaglie coniate in occasione dei viaggi Papali. Commovente è la stanza dedicata alla contemplazione con una suggestiva foto di Papa Wojtyla aggrappato alla croce ed una preziosa reliquia arrivata direttamente da Cracovia. All'interno della struttura è presente pure una sala proiezione dove vengono trasmessi i filmati realizzati durante questi sei soggiorni. Dall'anno 2007, un locale è dedicato alla presenza di Papa Benedetto XVI che, seguendo le orme del suo predecessore ha voluto trascorrere a Lorenzago circa tre settimane. In questa stanza troviamo delle foto scattate nel verde della natura, lo sgabello adoperato da Papa Ratzinger per suonare il pianoforte e l'inginocchiatoio usato durante la visita nella chiesa parrocchiale.